Senza troppi strombazzamenti, la fiction su Domenico Modugno con Beppe
Fiorello ha fatto record di ascolti. Bene, pochi sanno che mister Volare
esordì alla Rai nel 1953. Allora si chiamavano sceneggiati, divisi in
più puntate e con registi d’eccezione come Anton Giulio Majano. I
soggetti si ispiravano a romanzi famosi. E fu così anche per l’esordio
di Modugno, in un lavoro che riprendeva il romanzo “L’alfiere” di Carlo
Alianello. Uno sceneggiato, che raccontava la fine del regno delle Due
Sicilie dalla parte dei vinti. Con un giovanissimo Modugno, c’era anche
Monica Vitti nella parte della regina Maria Sofia. Il libro di Alianello
era del 1942 e fu messo al bando dal fascismo, perché “troppo
disfattista”. Oggi verrebbe bollato come testo “neoborbonico”.
La vita fa strani giri e combinazioni. Il caso volle che Modugno
conoscesse Riccardo Pazzaglia, scrittore, umorista, autore di testi,
film e canzoni. L’uomo del “brodo primordiale” in "Quelli della notte"
con Renzo Arbore. Chissà quanti sanno che gran parte dei successi di
Modugno furono scritti proprio da Pazzaglia: Lazzarella, Meraviglioso,
Io mammeta e tu, per citarne qualcuno. Che filo strano: Modugno esordì
in tv con un testo di Alianello, coautore anche dello sceneggiato
televisivo; Pazzaglia, suo grande amico, scrisse tre libri per Mondadori
di ironica critica al Risorgimento. Il più noto è probabilmente
“Garibaldi ha dormito qui, storia tragicomica dell’unità d’Italia”.
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