venerdì 22 febbraio 2013

La fiction su Modugno, Pazzaglia neoborbonico, lo sceneggiato di Alianello e la storia del Sud

Senza troppi strombazzamenti, la fiction su Domenico Modugno con Beppe Fiorello ha fatto record di ascolti. Bene, pochi sanno che mister Volare esordì alla Rai nel 1953. Allora si chiamavano sceneggiati, divisi in più puntate e con registi d’eccezione come Anton Giulio Majano. I soggetti si ispiravano a romanzi famosi. E fu così anche per l’esordio di Modugno, in un lavoro che riprendeva il romanzo “L’alfiere” di Carlo Alianello. Uno sceneggiato, che raccontava la fine del regno delle Due Sicilie dalla parte dei vinti. Con un giovanissimo Modugno, c’era anche Monica Vitti nella parte della regina Maria Sofia. Il libro di Alianello era del 1942 e fu messo al bando dal fascismo, perché “troppo disfattista”. Oggi verrebbe bollato come testo “neoborbonico”.

La vita fa strani giri e combinazioni. Il caso volle che Modugno conoscesse Riccardo Pazzaglia, scrittore, umorista, autore di testi, film e canzoni. L’uomo del “brodo primordiale” in "Quelli della notte" con Renzo Arbore. Chissà quanti sanno che gran parte dei successi di Modugno furono scritti proprio da Pazzaglia: Lazzarella, Meraviglioso, Io mammeta e tu, per citarne qualcuno. Che filo strano: Modugno esordì in tv con un testo di Alianello, coautore anche dello sceneggiato televisivo; Pazzaglia, suo grande amico, scrisse tre libri per Mondadori di ironica critica al Risorgimento. Il più noto è probabilmente “Garibaldi ha dormito qui, storia tragicomica dell’unità d’Italia”.

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