domenica 6 dicembre 2015

Amministrative in Bretagna: i Meridionalisti Democratici sostengono l’Unione Democratica Bretone!


Il logo dell'Union Démocratique Bretonne 
Alessandro Citarella

Oggi, 6 dicembre 2015, si tiene il primo turno delle elezioni regionali in Francia. I sondaggi indicano che dei 44 milioni di cittadini che hanno diritto al voto in questo turno elettorale, circa la metà si asterrà.  Ricordiamo che si vota fino alle 20 di questa sera.

La legge elettorale francese applicabile in queste regionali prevede che il partito che otterrà la maggioranza assoluta dei voti al primo turno riceverà in primo luogo un quarto dei seggi, mentre i restanti seggi saranno distribuiti secondo il metodo proporzionale fra tutti i partiti che avranno superato lo sbarramento del 5%. Tuttavia, se nessun partito conquistasse la maggioranza assoluta dei voti, ci sarà bisogno di un secondo turno in cui potranno partecipate solo i partiti che avranno preso più del 10% durante la prima tornata.

Ci attendiamo, purtroppo, una generalizzata affermazione della destra xenofobo e razzista, sia per la forte richiesta di sicurezza dopo gli attentati di Parigi di pochi settimane fa, sia per le divisioni interne alla sinistra, certamente esasperate anche dalle decisioni governative in linea con politiche liberiste e filo-finanziarie, piuttosto che progressiste e attente al sociale.

I Meridionalisti Democratici-federalisti europei seguono, in particolare, con grande attenzione le elezioni che si tengono in Bretagna per quanto accomuna i nostri due popoli.  Entrambi sono vittime del colonialismo e del neo-colonialismo, dove i rispettivi stati, francese e italiano lavorano per la cancellazione dell’identità.  I nostri popoli hanno bisogno di abbracciare una visione sociale progressista, di difesa dell’ambiente e di rilancio e riscatto delle proprie tradizioni economico-culturali, inserendole in un sistema europeo di cooperazione e di rispetto per l’uomo e per i territori in cui esso vive, e in forte contrapposizione con l’ideologia della concorrenza liberista. Ogni popolo deve essere libero di determinare la propria esistenza sulla base delle proprie scelte e della propria storia e cultura, in una visione di rapporti di pace basati sì sullo scambio di merci e servizi, ma che abbia regole etiche basate sul rispetto per l’essere umano, con una distribuzione del benessere, materiale e non, seguendo una visione della vita alternativo a quella consumistica governata e sostenuta da forze economico-finanziarie.

Le liste dell’Unione Democratica Bretone (UDB) vedono presenti giovani militanti, e questo è un segno ed un segnale forte del lavoro culturale e politico fatto negli ultimi decenni in Bretagna, rendendola una regione modello sotto gli aspetti della qualità della vita e del rispetto di tutti i principi che prima abbiamo enunciato.

Sosteniamo quindi il percorso politico dell’UDB e l’identità bretone per una Europa dei popoli e non della finanza e delle multinazionali.

Gwenn ha du, letteralmente “bianco e nero”, è la bandiera bretone realizzata da Morvan Marchal nel 1923. Le sue 5 strisce nere rappresentano i 5 antichi vescovadi dell'Alta Bretagna: Rennes, Nantes, Dol, Saint-Malo e Saint-Brieuc. Le 4 strisce bianche rappresentano i vescovadi della Bassa Bretagna: Léon, Cornouaille, Vannes e Tréguier. Gli ermellini evocano l'antico ducato, poiché questo piccolo animale era un simbolo del potere.
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Dal sito ufficiale dell'UDB:

"La Unione Democratica Bretone è un partito politico di sinistra, bretone ed ecologista. La sua attività è finalizzata ad attribuire rilevanti poteri regionali, per l’autonomia nell’ambito della Repubblica Francese e in una Europa federale.
Presente in tutte le consultazioni elettorali, l’UDB intende applicare politiche solidarie in favore dello sviluppo duraturo dell’economia e della società bretoni. L’UDB auspica la riunificazione della Bretagna in cinque dipartimenti, con la Loire-Atlantique."