domenica 27 aprile 2014

Gigi Di Fiore: I migranti eritrei, la nemesi della storia e gli orrori del nostro colonialismo

La storia fa giri curiosi. E si prende le sue rivalse. Mi è venuto da pensarlo, seguendo per Il Mattino il nuovo incremento di sbarchi di migranti sulle coste siciliane. Un flusso inarrestabile, un mondo in cerca di sicurezza, in fuga dall'orrore e dalle guerre.

I numeri parlano chiaro. E le croci copte portate al collo da tanti uomini e donne dalla lucida e liscia pelle scura lo confermano. La maggioranza arriva dall'Eritrea: bel 5033 fino a pochi giorni fa. Furono una massa enorme anche lo scorso anno: 9834 eritrei, al secondo posto dopo gli 11307 siriani.

L'Eritrea e la Somalia, Paesi che riportano a memorie di poco meno di 80 anni fa. Faccetta nera, l'impero nelle mani di Vittorio Emanuele III, il colonialismo targato tricolore e Benito Mussolini con il maresciallo Pietro Badoglio, l'uomo per per tutte le stagioni scelto anche per la rinascita dell'Italia in ginocchio nel 1943, nominato governatore.

Italiani brava gente? No, tutte le guerre sono un orrore. E tutte le guerre di conquista fanno tirare fuori il peggio da ogni uomo. L'uso dei gas mortali, le impiccagioni dei ribelli, le rappresaglie contro eritrei, etiopi e somali furono compiuti in nome dell'impero italiano. Indovinate come si indicavano i ribelli nei rapporti italiani? "Briganti", naturalmente. Ha scritto tanti libri, ci ha speso tanto lavoro alla ricerca di documenti uno studioso-giornalista come Angelo Del Boca. E' proprio lui ad aver ironizzato in un suo libro sugli "Italiani brava gente".

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