domenica 12 ottobre 2014

Gigi Di Fiore: L'immagine di Napoli

Mai, come negli ultimi tempi, siamo stati tanto bombardati da documentari, programmi di approfondimento, salotti televisivi che propongono le loro letture su Napoli. Città senza facce, o da troppe facce. Città enigmatica, porosa, dove la penetrabilità, in pochi metri, tra diversi ambienti sociali, è storicamente consolidata.

A Chiaia, in pochi metri, convivono i Quartieri spagnoli e via dei Mille. Ad un tiro di schioppo l'uno dall'altro. L'immagine di Napoli è nella serie di successo di Gomorra. Qui il male è sovrano, il protagonista è il boss della camorra su cui si riflettono, inevitabilmente, simpatie e sorrisi. Il male ha sempre il,suo fascino, specie in ambienti poco attrezzati culturalmente. Figuriamoci il male che diventa narrazione spettacolare, fiction a effetto dove tutto è esagerato. E, in questa serie tv, la camorra si fa Napoli.

L'immagine di Napoli è nello speciale di Servizio pubblico sul Rione Traiano. Qui, dopo la morte di Davide Bifolco, l'adolescente ucciso in circostanze da accertare da un carabiniere, le telecamere vanno a caccia dell'illegalità. E hanno, quando la pesca è mirata, solo l'imbarazzo della scelta: le piazze dello spaccio di droga, le famiglie del clan che controlla il quartiere, i giovani tutti uguali sul motorino costoso, che guidano senza casco, con i loro tatuaggi, la frasi contro lo Stato e l'atteggiamento di chi ha qualche torto subito da vendicare.  L'immagine di Napoli è l'illegalità diffusa.

Per continuare a leggere l'articolo di Gigi Di Fiore sul suo blog su "Il Mattino" online, fai clic su questo link

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