sabato 2 marzo 2013

Lino Patruno: Ma chi glielo dice alla mamma calabrese?


Riepiloghiamo. Sud ancora una volta assente dalla campagna elettorale. Oddio, qualche accenno qua e là, quasi per non far vedere il contrario: una spruzzatina come polvere di cioccolato sul cappuccino. Ma mai il “big one”, il colpo finale. Per dire che, se è il principale problema del Paese, è anche la soluzione dei problemi del Paese. Però da tempo tutti hanno una terribile paura di dispiacere il Nord perdendone i voti. Nessuno essendo capace di far capire al Nord e all’Italia tutta quale vantaggio ci sarebbe se nel motore nazionale anche i pistoni del Sud potessero funzionare come gli altri. Chi glielo dice al meccanico?
 Eppure, c’è la Banca d’Italia a ripeterlo come un disco rotto. C’è la Commissione europea. Da un po’ si affanna anche Confindustria: e nessuna delle tre sembra avere uno zio o un cugino terrone. Il fatto è che non c’è buonsenso che tenga di fronte al pregiudizio verso il Sud: non produce, non paga le tasse, non vuol lavorare, vuol essere sempre assistito. Fra poco andremo su Marte, ma verso il Sud restiamo all’età della pietra (a proposito, se lassù c’è vita, e non solo il sabato sera, lo scopriremo grazie a un sensore inventato da un’azienda di Modugno, Bari).

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